Covid-19: è davvero utile igienizzare le superfici? Quali prodotti utilizzare?
A distanza di quasi due anni dall’inizio della pandemia, siamo ancora qui a parlare del Coronavirus, stiamo ancora cercando di sconfiggerlo e imparando a difenderci da lui. Come avviene per tutte le novità, non c’è niente di sicuro, non c’è un’esperienza alle spalle che ci può indicare la giusta strada da percorrere. È tutto un divenire, una scoperta nuova ogni giorno. E, come sempre, gli esperti si dividono in diverse fazioni, chi crede una cosa, chi ne crede un’altra. Tra i vari argomenti di dibattito, vi è ancora oggi quello che riguarda l’eventualità del contagio del virus attraverso le superfici. Cerchiamo di capire qual è la risposta a questo quesito e capiamo, dunque, se è davvero utile igienizzare le superfici per proteggersi dal Covid-19.
Come avviene la trasmissione del Covid-19
Partiamo dall’inizio: cerchiamo di capire come avviene la trasmissione del virus. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la trasmissione delle infezioni da coronavirus avviene attraverso le goccioline che una persona espelle mentre parla, tossisce, starnutisce o, semplicemente, respira. Questi droplets viaggiano nell’aria per brevi distanze e possono sì essere inalati, ma si possono anche depositare su oggetti o superfici, che diventano quindi fonte di diffusione del virus. Se tocchiamo con una mano un oggetto contaminato, la stessa può diventare veicolo di trasmissione indiretto se la passiamo su bocca, occhi o naso. Ecco perché, il lavaggio e disinfezione delle mani è fondamentale per una corretta prevenzione.
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Quanto tempo vive il virus sulle superfici
Sulla base degli ultimi studi effettuati in merito, sembrerebbe che non tutti i materiali siano favorevoli alla proliferazione del virus allo stesso modo. Sulla carta, per esempio, le particelle virali infettanti sono state rilevate fino a 3 ore dalla contaminazione, mentre sulla plastica e sull’acciaio vivono fino a 4 giorni. Sul tessuto, invece, il virus sopravvive fino a 1 giorno dalla contaminazione; su banconote e vetro fino a 2 giorni; nello strato interno delle mascherine chirurgiche, poi, le particelle sono state rilevate fino a 4 giorni dalla contaminazione, mentre nello strato esterno fino a 7 giorni.
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Igienizzare, sanificare, disinfettare e detergere: le differenze
Prima di procedere, facciamo chiarezza sulla terminologia corretta da utilizzare in merito al macroargomento pulizia. Spesso nel parlato quotidiano termini come igienizzare, sanificare, disinfettare, detergere, pulire e sterilizzare, vengono erroneamente utilizzati come sinonimi. In realtà, ogni parola ha un significato differente. Di seguito vi riportiamo, brevemente, la distinzione fatta dal Ministero della Salute:
- Sanificazione: è una serie di operazioni di pulizia e/o disinfezione, che comprende anche il ricambio dell’aria in tutti gli ambienti.
- Disinfezione: è un trattamento per abbattere la carica microbica di ambienti, superfici e materiali e va effettuata utilizzando prodotti disinfettanti (biocidi o presidi medico chirurgici) autorizzati dal Ministero della Salute. Questi prodotti devono obbligatoriamente riportare in etichetta il numero di registrazione/autorizzazione.
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- Igienizzazione: si pulisce l’ambiente eliminando le sostanze nocive presenti. Anche in questo caso, i autorizzati dal Ministero della Salute riportano apposite diciture sulle etichette, mentre gli altri non sono prodotti con attività disinfettante dimostrata.
- Detersione: come l’igienizzazione, consiste nella rimozione e nell’allontanamento dello sporco e dei microrganismi in esso presenti, con conseguente riduzione della carica microbica. È necessaria prima della disinfezione e della sterilizzazione di un ambiente.
- Pulizia: per la pulizia si utilizzano prodotti detergenti/igienizzanti per ambiente – i due termini sono equivalenti – che rimuovono lo sporco mediante azione meccanica o fisica.
- Sterilizzazione: è un processo fisico o chimico che porta alla distruzione mirata di ogni forma microbica vivente, sia in forma vegetativa che in forma di spore.
È davvero utile igienizzare le superfici?
A questo punto la risposta a questa domanda ci sembra abbastanza chiara: sì, è davvero utile igienizzare le superfici! Sono molti gli studi disponibili in letteratura che hanno dimostrato la permanenza del coronavirus su diverse superfici, come plastica, carta, metalli e via dicendo. Dunque, questa modalità di trasmissione è realmente possibile, anche se effettivamente piuttosto rara. In ogni caso, senza esagerare, è bene sanificare tutta casa ogni due o tre giorni, e igienizzare le superfici con cui si viene più a contatto tutti i giorni, come ad esempio il cellulare, il PC, il tablet, il tavolo della cucina e le maniglie delle porte.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), “la pulizia regolare seguita dalla disinfezione delle superfici e degli ambienti interni rivestono un ruolo cruciale nella prevenzione e contenimento della diffusione del virus”. Il suggerimento è quello di iniziare prima con la pulizia di tutte le superfici con un panno umido, per togliere sporco e polvere. Dopodiché procedere con la loro disinfezione, attraverso igienizzanti che uccidono i microbi, e infine risciacquare.
A tal proposito vi suggeriamo le seguenti letture:
- Come fare le pulizie di casa perfette: 5 consigli utili
- Caratteristiche e proprietà dell’alcool disinfettante per la pulizia delle superfici
- Guida alla sanificazione degli ambienti di lavoro
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Quali prodotti utilizzare per la detersione delle superfici
In linea di massima per decontaminare le superfici è sufficiente utilizzare acqua e normali detergenti neutri, associati all’utilizzo di comuni prodotti disinfettanti. Tuttavia, per disinfettare superfici come ad esempio tavoli, scrivanie, maniglie delle porte, delle finestre, cellulari, tablet, computer, interruttori della luce, e tutto ciò che è soggetto ad essere toccato direttamente e anche da più persone, è bene utilizzare disinfettanti a base alcolica o prodotti a base di cloro. Tra i prodotti a base di cloro attivo utili per eliminare il virus c’è la comune candeggina, o varechina. Questo perché i prodotti a base di alcool e di cloro, sono in grado di ridurre significativamente il numero di virus dotati di “involucro” come il SARS-CoV-2.
I principi attivi maggiormente utilizzati nei prodotti disinfettanti autorizzati a livello nazionale, dunque, sono: l’etanolo, i sali di ammonio quaternario (cloruro di didecil dimetil ammonio – DDAC, cloruro di alchil dimetilbenzilammonio, ADBAC), il perossido d’idrogeno e il sodio ipoclorito.
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Nelle categorie “Igiene e detergenza” e “Covid-19” del sito di Zenick.it, troverete tutti i prodotti detergenti e igienizzanti di cui avete bisogno per pulire, igienizzare, detergere, disinfettare e sanificare le superfici di ogni ambiente.