Il Galateo della pausa pranzo in ufficio, 12 regole fondamentali
Icona del boom economico, la “schiscetta”, ossia il tipico contenitore porta vivande utilizzato da studenti ed operai, è oggi l’oggetto simbolo di un nuovo modo di vivere la pausa pranzo in ufficio, più smart e, se organizzata secondo le regole, più sostenibile dal punto di vista economico, umano ed ambientale. Di quali regole parliamo? Parliamo di un vero e proprio Galateo del pranzo in ufficio, un manuale delle buone maniere, ma non solo, anche delle buone pratiche: 12 regole che ci aiuteranno ad individuare lo spazio giusto, organizzarlo con tutti gli accessori utili, a scegliere cosa portare e come, e a vivere al meglio la pausa più importante di tutta la giornata lavorativa.
Perché la pausa pranzo è così importante
Che sia consumata in ufficio o fuori con i colleghi, che sia utilizzata per fare sport o incontrare un amico, la pausa pranzo è un momento fondamentale della giornata lavorativa, un vero e proprio break che consente di interrompere l’attività che si sta svolgendo, distrarsi e ricaricare le proprie energie. Tuttavia, complici i ritmi della vita quotidiana in continua accelerazione e il mantra dell’ottimizzazione del tempo a disposizione, la pausa pranzo sembra un momento destinato a durare sempre meno. In Italia, un’eccezione rispetto a Paesi del nord Europa o del mondo anglosassone, l’80% dei lavoratori dichiara di non voler per nessuna ragione rinunciare alla pausa pranzo, le abitudini variano molto in base al tipo di lavoro e all’area geografica, ma in linea generale si continua a riconoscere l’importanza di questo momento della giornata, i cui benefici vanno al di là del bisogno primario di nutrirsi, ma riguardano il welfare aziendale, il miglioramento della produttività e dei rapporti di lavoro e il livello di benessere personale.
Le 12 regole della pausa pranzo in ufficio
Perché una pausa pranzo sia piacevole e di soddisfazione, non possiamo, però, affidarci al caso. Esistono delle regole, o quanto meno delle buone pratiche, che tutti sono tenuti ad osservare: tanto l’azienda che predispone tempi e spazi, quanto la persona.
Individuare l’ambiente giusto
Prima ancora di pensare a cosa mangiare e con chi, se la pausa pranzo la si consuma in ufficio è importante capire dove. Lasciando la scrivania come ultima opzione, l’ideale è che l’ufficio sia dotato di uno spazio ad hoc: un’area ristoro e/o relax dove i dipendenti abbiano piacere a trascorrere i pochi minuti di una pausa caffè o l’intera pausa pranzo. Un’area ristoro deve essere il più possibile:
- Luminosa: dopo le ore trascorse al computer abbiamo bisogno di ritrovarci in aree luminose, con grandi finestre che facciano entrare la luce naturale.
- Ampia: in modo proporzionato alla popolazione aziendale, un ufficio deve essere dotato di una o più aree ristoro capaci di contenere comodamente al massimo 20 persone contemporaneamente.
- Confortevole: la scelta degli arredi, degli accessori e degli elementi di decoro dovranno rispondere ai principi di funzionalità, ma anche di confort e accoglienza. L’area ristoro o relax può migliorare di molto il livello di benessere nell’ambiente di lavoro.
Scegliere gli arredi giusti
Gli arredi di un’area ristoro dovranno essere coerenti con lo stile e il design del resto dell’ufficio, ma potranno osare in fatto di colori e materiali. Un’area ristoro ben attrezzata contiene almeno: un frigorifero, un forno a microonde o uno scalda vivande, armadi o scaffali dove conservare stoviglie e tutti gli accessori utili e naturalmente tavolini con sedie o sgabelli.
L’importanza della pulizia
L’azienda garantirà la pulizia dello spazio, ma sarà cura delle persone che utilizzano l’area ristoro lasciare lo spazio come lo hanno trovato, pulendo i tavoli e arieggiando il locale. Nell’area ristoro di un’azienda non dovranno mai mancare l’attrezzatura per la pulizia e i contenitori appositi per la raccolta rifiuti, possibilmente differenziata.
Cosa portare a pranzo in ufficio
Sia che si tratti della schiscetta, con il pranzo cucinato a casa, o di un pasto comprato e consumato in ufficio, esistono alcuni accorgimenti importanti da tenere in considerazione sia dal punto di vista della salute che del rispetto dell’altro. Prediligere un pasto completo, ma leggero: può sembrare scontato, ma spesso si tende a sottovalutare gli effetti negativi di una digestione faticosa quando ci aspettano ancora diverse ore seduti davanti al pc. Evitare cibi che emanano odori troppo penetranti (pesce, cavolfiore, cibo fritto del fast food, etc.), soprattutto se riscaldati nel microonde, il rischio è che il locale e lo stesso forno ne restino impregnati infastidendo gli altri.
Come portare il pranzo in ufficio
C’è solo l’imbarazzo della scelta, le versioni moderne della tradizionale schiscetta sono contenitori ermetici, salva freschezza, con comparti separati per dividere le diverse portate. A seconda della presenza o meno di un frigo in azienda, potrete munirvi di una piccola borsa frigo per conservare le vivande. Una buona pratica
Tenere lo smartphone in tasca o nella borsa
Va bene averlo sempre con sé, ma durante la pausa pranzo è fortemente raccomandato di tenerlo a distanza, sicuramente non sul tavolo. Evitiamo di controllare la posta o comunicazioni che riguardano il lavoro, è molto importante che mente e corpo passano davvero riposarsi e prepararsi alle successive ore di lavoro. Al contrario, sono consigliate interazioni con persone che non appartengono al mondo del lavoro, una telefonata o un messaggio ad amici e familiari, insomma, sono più che ben accetti. Purché non lo si faccia a tavola insieme ai colleghi.
Parlare di lavoro il meno possibile
Oltre ad evitare di guardare le mail sullo smartphone, è buona pratica cercare di non parlare di lavoro in pausa pranzo. Non solo è sconsigliato affrontare questioni di lavoro, ma anche scambiarsi confidenze o sfogarsi rispetto ad accadimenti più o meno spiacevoli. Questo, oltre ad esporci al rischio di equivoci e di piccoli incidenti diplomatici, può vanificare l’effetto break della pausa pranzo.
Non anticipare la fine della pausa pranzo
Salvo necessità, è buona norma godere dell’ora di pausa pranzo fino alla fine. Un’organizzazione equilibrata prevede che si consumi il pranzo in circa mezz’ora e il resto del tempo lo utilizzi per fare una passeggiata, evitando di tornare subito alla scrivania.
Essere sostenibili
Questa regola non riguarda solo la pausa pranzo, ma in generale tutta la nostra vita nel posto di lavoro. Tutte le aziende dovrebbero favorire la raccolta differenziata dei rifiuti, il riciclo e limitare l’uso della plastica, mettendo a disposizione prodotti monouso ecologici. Sempre più aziende stanno favorendo l’utilizzo della borraccia, un gadget che l’azienda può personalizzare e regalare ai dipendenti per limitare il consumo di bottigliette di plastica.
Rispettare gli altri
Non monopolizzare gli elettrodomestici in dotazione della sala ristoro, non occupare troppo a lungo i tavoli, se ci sono persone in attesa, cercare di parlare a voce bassa, insomma, assicurarsi che la gestione dello spazio comune sia nel pieno rispetto di chi li condivide con noi.
Socializzare
La pausa pranzo è importante anche dal punto di vista della socializzazione e dell’integrazione tra persone che lavorano insieme. È un momento per incontrare i colleghi al di fuori di schemi imposti dai ruoli, consente di scardinare alcune formule e abitudini e di conoscere le persone sotto altri profili, magari scoprendo passioni e interessi in comune.
Non saltare mai la pausa pranzo
Ultima, ma anche prima regola dell’elenco, è quella che ci impone di non rinunciare mai alla pausa pranzo. Che si scelga di utilizzare quell’intervallo di tempo per fare sport o per mangiare insieme ai colleghi, l’importante è concedersi del tempo per staccare, alzarsi dalla postazione, interrompere quello che si sta facendo per fare altro. Questo break ci consentirà di recuperare energie e concentrazione.