Come si produce la carta: dal legno alle risme, tutti i passaggi necessari

Nonostante l’avvento della digitalizzazione abbia notevolmente ridotto la quantità di stampe che effettuiamo, è innegabile che ancora oggi viviamo in un mondo fatto di carta. Basta guardarsi intorno per rendersi conto di quanto questo materiale sia intorno a noi: carta in risme, quaderni, libri, bloc notes, cartoncini, scontrini, la carta ci circonda ovunque! Ma vi siete mai chiesti di cosa è fatta e come si ottiene la carta?

Dal legno ai fogli: com’è fatta la carta

La carta viene ricavata da una pasta costituita da un mix di 65% di acero, 25% di betulla e il 10% di pioppo: occorrono due tonnellate di legno per produrre una tonnellata di pasta. Si tratta di un materiale igroscopico, ossia capace di assorbire prontamente le molecole d’acqua presenti nell’ambiente circostante e nella versione finale si presenta sotto forma di fogli di vari colori, spessori e grammature, a seconda che venga arricchito con collanti, cariche minerali, coloranti o diversi additivi.

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Come si fabbrica la carta

Il processo di fabbricazione della carta prevede vari stadi che portano alla formazione della carta a partire dal legno. Vediamo nel dettaglio le vari fasi di produzione della carta.

Spappolamento

In questa fase il legno viene introdotto in un tamburo scortecciatore, che rimuove la corteccia dai tronchi, i quali poi vengono traferiti con un nastro trasportatore e ridotti in pezzetti detti anche chips, accatastati e lasciati all’esterno, sia d’inverno che d’estate. A questo punto i chips vengono ridotti in pasta e passano prima al lavaggio e poi alla cottura alcalina ad una temperatura di 158°.

Sbiancamento e pressatura

La pasta poi deve essere sbiancata, attraverso il candeggio con biossido di cloro, a seguito del quale diventa gradualmente sempre più bianca e l’acqua poi viene parzialmente estratta attraverso l’uso di presse: la concentrazione di acqua nella pasta passa dal 95% al 5%.

Trattamenti superficiali

La carta grezza che esce dalla pressa non è ancora adatta alla scrittura né alla stampa, perciò viene lavorata con molti additivi in modo da ottenere le proprietà desiderate. Gli agenti patinanti sono in genere polimeri necessari per ottenere una buona superficie su cui scrivere e cambiano a seconda della tipologia di carta che si vuole ottenere e alla modalità d’uso per cui è destinata.

Essiccamento

Il foglio viene essiccato ulteriormente per ridurre il suo livello di umidità, passando per una seccheria e quindi comprimendolo in rulli che impartiscono una certa pressione al foglio, rendendolo ancora più liscio. La carta viene arrotolata in enormi bobine principali: ogni rullo pesa più di 35 tonnellate e contiene circa 60 km di carta! A questo punto un macchinario taglia le bobine principali in rulli più piccoli e meno larghi: alcuni vengono distribuiti così mentre altri vengono inviati al tagliacarte. È qui che si produce la carta da stampa, attraverso l’uso di robot che taglia la carta e forma le risme, che vengono poi controllate ulteriormente prima di passare all’imballaggio.

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Come si fa la cartapesta?

Come abbiamo visto, la fabbricazione della carta richiede processi molto complessi e industrializzati, pertanto non è così semplice fare la carta in casa. Tuttavia, è possibile lavorare i fogli al fine di produrre un materiale molto utile per fare lavoretti per bambini, opere di bricolage e sculture. Per fare la cartapesta servono infatti pochissimi ingredienti:

  • Carta di giornale
  • Colla vinilica
  • Farina
  • Acqua

La cartapesta può essere fatta sia con la colla vinilica che con la farina, l’importante è che si realizzi un impasto perfetto, né troppo liquido né troppo denso. La prima cosa da fare è stracciare la carta in tante striscioline, quindi immergerla nel composto di acqua e colla oppure acqua e farina e amalgamare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo. Quindi bisogna usare un pennello per rivestire l’oggetto prescelto e lasciare asciugare almeno una giornata prima di dipingerlo dei colori che preferite.

Quanti tipi di carta esistono?

A seconda del tipo di lavorazione a cui è sottoposta, si possono realizzare diversi tipi di carta per vari usi. La carta si differenzia per grammatura, colori, dimensioni e qualità e ciascuna tipologia viene prodotta per una modalità di utilizzo diversa.

Queste sono le tipologie di carta più utilizzate sia in ufficio che a scuola:

  • Carta da stampa. È la carta più diffusa e a sua volta comprende varie qualità dimensioni, a seconda della destinazione d’uso.
  • Carta speciale e fotografica. È di altissima qualità perché soggetta ad una lavorazione speciale che la rende lucida o patinata; viene usata per disegni, illustrazioni e fotografie.
  • Carta riciclata. Riduce l’impatto ambientale e garantisce un’ottima qualità di stampa, motivo per cui molte aziende la scelgono al posto di quella tradizionale.
  • Cartoncini colorati. Ideali per fare lavoretti con i bambini, biglietti di auguri fai da te e qualunque disegno fatto in casa che richieda l’uso di fogli colorati.

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